Nov 23, 2009 - Senza categoria    No Comments

Il coraggio della verità

Roberto Saviano, l’autore del libro reportage Gomorra, ha appena  pubblicato un bellissimo articolo sul piu grande e importante processo contro la Camorra degli ultimi decennio

Il processo Spartacus. Cosi chiamato …perche “ il diritto possa liberare queste terre schiave del potere dei clan e dell’imprenditoria criminale”

 

Per chi ha letto il libro, nomi come Francesco Schiavone detto Sandokan o clan dei casalesi sono i personaggi e le storie del sopruso e delle guerre di Gomorra che come banda annuncio seguiti da titoli di apertura e poi di coda  scandiscono le inclusioni ….di un thriller.

Ma ora piu che questa triste storia contemporanea mi piace tratteggiare i caratteri personali del coraggio delle idee dei tanti uomini che hanno lavorato e stanno lavorando per questo processo, per questa nostra storia. Dire che il male non ha sempre l’ultima parola, che il sangue versato non è superfluo, che le lotte per un mondo migliore non sono passatempi, che la ricerca della verità non è un delirio.

 

Vivere per la verita…era il motto degli antichi filosofi greci di cui mi sembra abbiamo ancora tanto da imparere  e quindi da leggere.

 

Uomini, giornalisti come lo stati Tiziano Terzani ora anche Saviano, Barnardo Valli…..mi riempiono il cuore di gratitudine  e di speranza  perche sono la prova vivente..;che anche nei momenti peggiori e piu oscuri della storia….la vita riserva sempre una luce, l’universo partorisce una nuova stella e e il vento…porta insperata aria fresca….

 

 

Non sono coraggioso come questi uomini, non parto come loro verso perigliosi viaggi geografici e storici…;.Non posso tuttavia non ammirare ed essere grato a questi uomini..;e salutarli e omaggiarli con poche righe..che forse non leggera nessuno…che forse servono solo ad acquietare la mia coscienza…ma che in fondo possono essere come  la fucina dove vengono immesse nel mondo solo pensieri positivi. Potrebbe  essere già  questo un piccolo contributo? Sono allora sicuro che queste stesse energie silenziosamente di spargeranno nell’universo e forse discretamente alimenteranno nuovo cuori, genereranno nuove  passioni, nuovo coraggio, inietteranno nuovo ossigeno ad un bambino che sta nascendo….che in un futuro breve diventarà un  uomo che avrà avuto….il coraggio delle Idee.

 

Un grande pensatore contemporaneo chiudendo la biografia di un grande uomo che ha vissuto per verità  ha detto che “il segreto della civilizzazione non è tanto di amare d il prossimo come se stessi ma di dirgli la verità dopo che si ha avuto il coraggio di dirlo a se stesso” (J. Attali, Ghandi, il risveglio degli umiliati)

Ghandi, un uomo che ha osato dire che la verità è Dio e che della verità ne ha fatto la sua  vita…tanto da dire che la mia vita è il mio messaggio!

Mai come in questo periodo storico saturi di massmedia politicizzati e messaggi internet di stravaganti gossip, abbiamo bisogno di posare lo sguardo su cio che succede dietro i fatti per leggerli e capire dove stiano andando….

 

Che questo grido si libri nel cielo e attraversando oceani e terre giunga nel cuore di un nuovo uomo che sento già stia nascendo per portare il suo contributo alla Verità

Vinca la verità!!! Vivi per la verità!!!

Marsiglia 1 luglio 2008

Nov 23, 2009 - Senza categoria    No Comments

L’isola delle parole

 

“Sapete perchè il deserto avanza?

Perché gli uomini non chiamano più le cose e l’erba, l’ananas, le capre a furia di non essere più chiamate sono diventate tristi, magre e poi esse sono morte” (E. Orsenna, La grammaire est une chanson douce)

E’ quanto racconta Mounsieur Hanry alla piccola Jane approdata alla piccola isola dove abitano , meglio, si rifugiano le parole.

Chiamare le  cose, esseri viventi o meno, significa farle vivere.

Lo racconta anche la Bibbia quando all’origine del Genesi dice che Adamo dava un nome ad ogni essere che passava sotto i suoi occhi e cosi le appartenevano.

Amo pensare che il soffio che Dio stesso emano’ verso Adamo non  si sia trattato di un soffio d’aria vuoto ma del suo nome nell’atto di pronunciarsi come dire: Dio soffio’ il nome – Adamo e Adamo comincio’ a vivere.

Del resto non si dice nell’inizio del Vangelo di San Giovanni all’inizio era il Verbo?

Che l’essenza stessa della  poesia (poiein: fare) non sia altro  che far vivere delle cose nell’atto di pronunciarle?

Che bello che la storia della letteratura italiana cominci sempre con il “Laudato sii mi Signore” di san Francesco semplice  ed evocatrice lista di essere viventi e non soprattutto non.

“Fratello sole e sorella luna” da lontani e abissali astri celesti diventano parte della nostra vita, Vita stessa che parla. Che il silenzio degli asceti  faccia morire delle parole e quindi delle cose forse è un sospetto azzardato e tuttavia altrettanto lanciante quanto quello delle troppe parole.

“Tutto il mondo ripete Ti amo Occorre fare attenzione alle parole. Non ripeterle ad ogni occasione. Nè impiegarle a destre a  manca, le une per le altre, raccontando menzogne. Altrimenti le parole si consumano? E a volte è troppo tardi per salvarle”.(E. Orsenna)

 E’ un po’ anche la sintesi e il senso del bellissimo film di Woody Allen.”Tutto il mondo dice I love You”

Dare un nome alle cose, chiamarle per nome significa farle vivere ed anche noi infondo viviamo quando chiamiamo le cose.

La mamma esiste perchè c’e un bambino che la chiama cosi’ Un bambino esiste perchè 2 corpi si sono detti Ti amo.

Sara anche per questo che oggi non nascono più tanti bambini?

La prima cosa che insegnero’ a mio figlio non sarà una regola di comportamento o come dire “merci” a chi ti porge una cosa o “buongiorno” all’ospite di casa, o “per favore” quando chiedere qualcosa . Ho pura che per pensare al galateo civile degli uomini e per attirare il loro sorriso compiaciuto  non ponga attenzione alle cose e cosi le uccida quotidianamente.

 Comincero, invece, ad indicargli  tutti i pagliaccetti che gli abbiamo appeso nella sua stanza colorata e lo invitero’ a dare un nome a ciascuno di loro perché cosi’ d’un tratto comicino a esistere

Vivranno i pagliacci e poi i brilleranno le stelline sul soffitto e poi dondolerà l’altalena, e poi si apriranno i cassettini colorati,  poi si stenderà la tenda, voleranno le farfalle sul muro, poi si accenderanno le luci e infine il pavimento diventerà il suo tappeto e la terra stessa la guancia del suo bacio.

Ti aspettavamo… Salvatore …delle cose che parlano.

 

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