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Mar 16, 2020 - Senza categoria    No Comments

Divorare il cielo di Paolo Giordano

Divorare il cielo

 

Ci sono libri che si continuano a leggere non per correre veloci verso l’esito della storia ma per incespicare in una qualche frase che ti lascia di stucco e ti fa fermare. Non proseguire, fermare! Aspettare. Attendere che ti entri dentro come  pigre gocce di flebo nelle lunghe degenze.

Occorre che  le parole per essere più efficaci entrino a piccole dosi, il significato scorra lento, la profondità si scavi pazientemente.
Leggendo “Divorare il cielo” di Paolo Giordano sono cosi’ inciampato più di una volta.
La prima volta è stato a cavallo di pag 220 e 221 (Ed.Einaudi 2018):
Di tanto in tanto cercavo Bern con lo sguardo, lo vedevo attorniato da altri ospiti, troppo lontano. Ma non permettevo a quella distanza di ferirmi”
Poi sono inciampato una seconda volta a pag. 241 (Idem):
“ Poteva succedere anche questo. Nella vota poteva succedere che dentro le persone nascessero dei desideri inconciliabili. Non era giusto ma non si poteva evitarlo, ed era successo a noi”
La terza caduta è stata a pag. 308 (Idem):
Cio’ che i microfoni nascosti potevano rilevare era soltanto un ritratto acustico della mia solitudine”
E dopo le 3 cadute una specie di risurrezione a pag 385
“Sono fuggito dalla tua mano verso la tua mano”

E giunto alla fine del romanzo sono partito….

Ago 27, 2014 - Senza categoria    No Comments

La domanda di Donna Tartt

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E’ soprattutto nel romanzo Il cardellino che mi pare di intravedere la domanda della scrittrice americana Donna Tartt.

La esprime cosi’.  “Le uniche verità che contano per me sono quelle che non capisco, che non posso capire. Cio’ che è misterioso, ambiguo, inesplicabile. Cio’ che non entra in una storia, cio’ che non ha una storia”

La chiama anche “zona di mezzo”. L’ho vista  anch’io a volte, nel momento del sole rosso che è appena sceso giù nel mare scuro, al minuto 2’ e 27” della canzone “Siamo soli” di Vasco Rossi un’attimo prima che la chitarra gridi “ehhhh ….sono qui…. siamo vivi”

E incuriosito dall’invitante  romanzo di Donna Tart, sono andato a mia volta a  guardare il quadro di Fabritius. Ho ammirato anch’io la sottile catenella che lega il cardellino alla terraferma, al suo tempo, al proprio destino, alla personale e individuale  sua storia, “intrappolato nel cuore della luce”.

Chiedendomi anch’io se il solo esserci sia  già tanto!

Gen 9, 2014 - Senza categoria    No Comments

La domanda di Richard Ford

Canada Richard FordLeggendo Canada di Richard Ford ho dovuto sottolineare molti passaggi.

Mi ha colpito tra tutti il senso e la portata dell’attraversare un confine, che sia geografico o interiore è la stessa cosa.. Succede, ogni tanto, nel corso di una vita. Importante è “cercare di essere pronto per i cambiamenti che verranno presto”.

Che poi significa “essere flessibili perché la gente che non lo è non va molto lontano”.

Tra le oltre 400 pagine di una impropabile rapina da parte di innocue e normali persone, strambe e fortuite storie di reati e innocenti e  profonde riflessioni di un adolescente è comparsa una domanda:

“Come si fa sapere cosa ti sta succedendo, veramente?”

Richard Ford sembra invitarci “ a non cercare troppo accanitamente significati nascosti od opposti ma a guardare nel modo più possibile le cose che si possono vedere alla luce del sole…..e imparare ad accettare il mondo…ed anche il vuoto…provando magari a collegare le cose disuguali in un intero che protegga quanto c’è di buono, anche se spesso il buono è difficile da trovare”

“…Ci proviamo”

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