La Grande Bellezza graffiata dall’Amore
Nelle deliziose immagini del film “La grande bellezza” di Sorrentino appaiono forti e seducenti le linee delle forme fisiche o melodiche che siano, i movimenti dei corpi, i colori delle cose. Tutto sprigiona armonia, esattezza, luce insomma.
A contrappunto delle immagini ci sono poi storie sconnesse, parole banali, vite che non scorrono, personaggi che sembrano non fiorire. Resta un vuoto, una bellezza fatua, paradossalmente inutile, che non ispira, che non salva più.
Negli stessi giorni scorro le pagine dell’ultimo e definitivo libro di Ugo Ricciarelli, L’amore graffia il mondo.
Tra tutte una frase, l’ultima del libro, quasi un testamento spirituale, che in Signorina protagonista del romanzo, diventa immagine, linea, forma, incarnazione della bellezza, ancora una volta.
“Allora si alzo’, finalmente senza pesantezza e fardelli attraverso’ le mura della stanza e ando’ a cercarlo…per mostrargli il suo corpo nudo, graffiato, sanguinante. Guastato dall’amore”
Mi domando se la vera grande bellezza sia solo la Bellezza graffiata dall’Amore!
Penso a certi vecchietti che camminano curvi e incapaci di tenersi dritti. Hanno scolpito addosso, ormai per sempre, la meravigliosa piega dell’amore.